Il Castello Svevo

Il Castello
Il Castello

Il Castello 

Le origini sono incerte. Alcuni elementi sono stati riconosciuti tipici dell'età normanna,altri  dell'epoca sveva .L'edificio è costituito da una base tronco-piramidale con quattro torrette cilindriche agli spigoli e sormontata da una torre parallelepipeda di minori dimensioni. La mole sviluppata in altezza fa pensare ad un uso del Castello come postazioni di avvistamento e come base di controllo delle vie di comunicazione che collegavano la Puglia, da nord a sud e la strada verso l'interno del Molise. Aveva inoltre la doppia funzione di sosta-rifornimento e controllo militare. Alcuni elementi fortificati confermano questo uso: la porta era difesa da un ponte levatoio, la parte inferiore del Castello era adibita a magazzini per la difesa, la parte superiore a depositi e abitazione.I vani delle feritoie tipici da arco e da balestra, sono stati adattati all'uso delle armi da fuoco. 

La Cattedrale

Basilica Cattedrale
Basilica Cattedrale

 

Non è possibile stabilire con certezza l' epoca in cui fu costruita. E' certo che, all'inizio del XI secolo, venne edificato un tempio più grande sui resti di un edificio premillenario. Mosaici ed absidi della chiesa attuale appartenevano a questo tempio che fu distrutto dai terremoti del 1117 e 1125. Durante il regno di Federico II ne fu ricostruito un altro, in stile romanico, con il contributo di alcuni cittadini di Ravello che risiedevano a Termoli. Venne realizzata un'opera degna dei santi che custodiva: San Timoteo, discepolo di San Paolo e San Basso. Purtroppo essa dovette subire le incursioni dei veneziani nel 1239, il tremendo terremoto del 1456, il saccheggio da parte di Pialì Pascià nel 1566 ed ancora il terremoto del 1625. Quello che ne resta, dopo i restauri degli anni 1930-33 e quelli più recenti, ancora lascia immaginare l' antico spendore- Il 31 dicembre 1760 nella cripta della cattedrale furono rinvenute le ossa di San Basso, mentre l' 11 maggio del 1945 vi furono rinvenute quelle di San Timoteo.

La Fontana di Piazza S. Antonio

Fontana di Piazza S.Antonio
Fontana di Piazza S.Antonio

 

La fontana di Piazza S. Antonio è stata realizzata nel 1949 dallo scultore Renato Beretta, docente di Ornato all' Accademia di Belle Arti di Carrara.

E' composta da due blocchi di marmo bianco "statuario". Nel primo, quello sottostante, sono presenti bassorilievi raffiguranti quattro pesci, una rana, un polpo, un mollusco. Nel secondo blocco emerge imponente la figura di un giovane che sembra dominare quattro lunghi pesci dalla grossa testa. Dalla bocca della rana, del polpo e dei pesci escono dodici zampilli, il più grande dei quali è diretto verso l'alto ed esce dalla bocca del pesce che è tenuto in braccio dal giovano . La fontana fu pagata lire 1.500.000, con parte della rendita di un terreno demaniale divenuto di proprietà del Comune dopo una lunga controversia legale.

I Trabucchi

Trabucco
Trabucco

"Una fitta palizzata conficcata tra gli scogli,con una solida piattaforma di legno e due massicce antenne che si allungano sull' acqua; al centro della piattaforma, una piccola cabina con un argano che ad intervalli più o meno regolari solleva e rilascia una rete rettangolare". Sono questi gli elementi caratteristici del Trabucco, una macchina da pesca che con la sua struttura essenziale è in grado di resistere è bene sia alla violenza del mare sia a quella del vento. Il primo trabucco di Termoli nacque nel 1850, ad opera di Felice Marinucci.

Negli anni a seguire se n' aggiunsero molti altri, fino a raggiungere nel 1950, un numero non inferiore alla decina. Sparsi un pò dovunque - lungo la piccola penisola del borgo vecchio, a Rio Vivo e fino alla foce del Biferno - essi erano costruiti tenendo conto di molti fattori tra cui: le correnti marine favorevoli, una profondità non inferiore a tre metri e le basse scogliere facilmente raggiungibili, oltre di uno studio attento sulla presenza ed il percorso dei pesci nella zona di mare circostante. A Termoli le principali specie di pesci catturati con i trabucchi sono: alice, alice piccola e piccolissima, cefalo e cefalotto, cheppia, grongo, latterino, seppia, spigola. La tipica sagoma del trabucco è presente su molti tratti della costa adriatica, soprattutto tra Ancona e Termoli, dove attualmente ne sono rimasti solo tre:  due alla Marina di S. Antonio, di cui uno di recentissima costruzione, ed  uno sulla panchina piccola del porto.